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VAN HALEN

van halen-1156Con il loro album di esordio omonimo datato 1978, i Van Halen riscrivono in un colpo solo le regole dell'hard rock. Eddie Van Halen sposta i limiti della chitarra sviluppando una tecnica caratterizzata dalla eccezionale velocità e dall'uso originale di una grande varietà di tapping a due mani, hammer-on, pull-off ed effetti che imitano i suoni prodotti da macchine e animali. L'inventiva e il virtuosismo di Eddie, unita alla dirompente presenza

scenica del frontman David Lee Roth, fanno dei Van Halen la più famosa rock band americana della fine degli anni '70 e dei primi anni '80, e allo stesso tempo fissano i canoni dell'hard rock e dell'heavy metal degli anni '80. Figli di Jan, un musicista olandese, i due fratelli Alex ed Eddie Van Halen si trasferiscono nel 1967 dai Paesi Bassi a Pasadena, in California, rispettivamente all'età di 14 e 12 anni. Mentre il padre mantiene la famiglia suonando ai matrimoni, i due figli proseguono i loro studi di pianoforte classico. Presto però vengono catturati dal fascino del rock: inizialmente è Eddie a dedicarsi alla batteria, mentre Alex muove i primi passi con la chitarra, ma i ruoli in seguito si invertiranno. I due fondano una band, i Mammoth, e suonano nel circuito di Pasadena, dove incontrano il cantante dei Redball Jet David Lee Roth, cresciuto in una agiata famiglia californiana. Colpito dal talento dei fratelli Van Halen, Roth si unisce a loro e viene seguito poco dopo dal bassista Michael Anthony, che lascia gli Snake. Nel 1974 il gruppo, avendo scoperto che un'altra band possiede i diritti sul nome Mammoth, decide di cambiare il proprio in Van Halen. Nel corso dei tre anni successivi, i Van Halen si esibiscono nei locali di Pasadena, Santa Barbara e Los Angeles, suonando un repertorio che comprende il rock, il pop e la disco, ma allo stesso tempo lavorano a canzoni proprie. A Los Angeles sono ormai la band del momento ed Eddie diventa famoso per la sua tecnica esplosiva. Il 1977 è un anno di svolta: Gene Simmons, cantante e bassista dei Kiss, finanzia la registrazione di una demo dopo averli visti allo Starwood Club. Il peso della raccomandazione di Simmons consente ai Van Halen di firmare un contratto con la Warner Bros e di debuttare con il primo album l'anno seguente. Van Halen diventa rapidamente una hit: nel giro di tre mesi è già disco d'oro e dopo altri cinque è disco di platino, grazie a pezzi come "You Really Got Me", "Jamie's Cryin'" e "Runnin' With The Devil". I virtuosismi del breve pezzo strumentale intitolato "Eruption" proiettano immediatamente il giovane Eddie Van Halen nell'Olimpo dei più grandi chitarristi di sempre. Con "Van Halen II", pubblicato nel 1979, prosegue il successo, e "Dance The Night Away" entra nella top 20 dei singoli. "Women And Children First", del 1980, raggiunge il 6° posto nella classifica americana ed è seguito dal primo tour internazionale. "Fair Warning" (1981) non ha singoli di successo, ma è più ricercato dei precedenti ed è considerato da alcuni addirittura il loro album migliore. In compenso nel 1982 "Diver Down" schizza al 3° posto della hit-parade, anche grazie a "(Oh) Pretty Woman", remake dell'intramontabile pezzo di Roy Orbison. La definitiva consacrazione arriva nel 1984 con... "1984": l'album, trascinato dall'accattivante singolo "Jump", ottiene uno successo strepitoso; "I'll Wait" e "Panama" entrano nella top 15 dei singoli e "Hot For Teacher" è pompatissima dalle radio. "1984" segna anche un momento di evoluzione musicale per la band: nonostante l'iniziale riluttanza di Roth, Eddie in diversi brani utilizza il sintetizzatore (l'esempio più noto è proprio "Jump"), introducendo sonorità nuove e largamente apprezzate. Ma proprio all'apice della popolarità qualcosa comincia a incrinarsi a livello interpersonale: durante il tour di "1984" sul palco i componenti della band sono fisicamente separati gli uni dagli altri; a Roth non era andata giù la partecipazione di Eddie in "Beat It" di Michael Jackson (1983), mentre Eddie mal sopporta gli atteggiamenti clowneschi del frontman. David Lee Roth nel 1985 realizza un lavoro da solista, "Crazy From The Heat", contenente le famose e orecchiabili "California Girls" e "Just A Gigolo/I Ain't Got Nobody"; il rapporto con gli altri si spezza definitivamente e viene escluso dalla band. Con l'ingresso di Sammy Hagar, ex cantante dei Montrose, si apre un nuovo capitolo nella storia dei Van Halen, che comincia nel 1986 con "5150". Nonostante l'impatto negativo su molti fan per l'uscita di scena di Roth, l'album conquista il 1° posto nella classifica Usa, per merito di brani come "Why Can't This Be Love", "Dreams," e "Love Walks In". Con Hagar lo stile diventa più introspettivo e il suono più maturo e soft rispetto all'hard rock ruvido degli esordi. Il successo commerciale continua anche con "OU812" (1988), contenente le hit "When It's Love" e "Finish What Ya Started". "For Unlawful Carnal Knowledge", del 1991, è seguito dal primo live: un doppio album intitolato "Van Halen Live: Right Here, Right Now" (1993). Nel 1995, all'epoca di "Balance", la storia dei Van Halen in un certo senso si ripete, con il sorgere di forti tensioni tra Eddie e Sammy Hagar. Ma i problemi stavolta non sono solo interni: la band viene accusata di essere diventata ormai ripetitiva e se è vero che "Balance" vende in breve tempo 2 milioni di copie, altrettanto rapida è la sua scomparsa dalle chart. L'idea di pubblicare un greatest hit segna il punto di rottura tra Hagar e gli altri: il cantante, contrario al progetto, viene allontanato. Al suo posto fa il suo clamoroso rientro David Lee Roth, che registra due nuovi brani per "Best Of Volume 1". È il 1996 e il pubblico si infiamma all'idea che la band possa tornare alla formazione originale, ma è solo un fuoco di paglia. Il nuovo cantante ufficiale è Gary Cherone, che collabora a "Van Halen III" (1998); il lavoro divide sia la critica che i fan e risulta il peggiore per vendite nella carriera del gruppo. Comincia un lungo periodo di silenzio interrotto solo dalle notizie del cancro di Eddie (2001) e dalla decisione della Warner Brothers di sciogliere l'ultratrentennale rapporto con i Van Halen. Nel 2004 avviene il ritorno tanto atteso dai fan, con la seconda raccolta "The Best Of Both Worlds" (in pochi mesi disco di platino) e con il successivo tour estivo, entrambi con Sammy Hagar nuovamente nei panni di lead vocalist.

 


 

Discografia:

1978 - Van Halen
1979 - Van Halen II
1980 - Women And Children First
1981 - Fair Warning
1982 - Diver Down
1984 - 1984
1986 - 5150
1988 - OU812
1991 - For Unlawful Carnal Knowledge
1995 - Balance
1998 - Van Halen III
2012 - A Different Kind Of Truth